Cosa: Da uve provenienti da un unico vigneto
Perché: Per la sua affascinante vena aromatica
Perfetto con: Piatti a base di selvaggina, come cervo, cinghiale e lepre
Cosa: Da uve provenienti da un unico vigneto
Perché: Per la sua affascinante vena aromatica
Perfetto con: Piatti a base di selvaggina, come cervo, cinghiale e lepre
Italia
Prodotto da Cantine Sant'Agata/ Imbottigliato sempre da Cantine Sant'Agata Regione Mezzena 19, 14030 Scurzolengo (AT) - Italia
Il Ruché è un vitigno dalle antiche origini. Di sicuro è uno dei vitigni autoctoni piemontesi più interessanti e dinamici. Il suo nome, probabilmente, fa riferimento a un antico casolare, chiamato “Rocca”, dove alcuni frati vinificavano un vino dolce da donare agli abitanti del vicino castello del Poggio. Da qui l’origine del termine Ruchè. Il Cavaliere, Ruchè di Castagnole Monferrato, nasce dall’esigenza di Sant’Agata di vinificare a parte le uve prodotte dai vigneti più recenti che con il passare del tempo sono diventati vigneti adulti e pieni di risorse. Oggi viene vinificato usando prevalentemente le uve di un unico vigneto a sud della cantina. 100% uve Ruchè, Il Cavaliere viene lavorato esclusivamente in acciaio e presenta grande armonia ed equilibrio, grazie anche a un’affascinante vena aromatica. Caldo e intrigante, al naso si possono distinguere chiaramente riconoscimenti di violetta e rosa, fieno e vaniglia. Caldo e caratterizzato da una lunga persistenza aromatica, non disdegna qualche anno di invecchiamento in cantina. Anche 10 anni e più. Si sposa con una cucina ricca di aromi. Ottimo con piatti a base di selvaggina, come cervo, cinghiale e lepre.
Cantine Sant'Agata nasce negli anni d’oro dell’industrializzazione, quando le giovani coppie abbandonavano le campagne per uno stipendio sicuro in prossimità delle grandi città. Cosa che, per fortuna, non fecero i genitori di Franco Cavallero, attuale proprietario dell’azienda. Rimasti nel piccolo paese di Scurzolengo, in provincia di Asti, hanno continuato a coltivare la vite per poi vendere il proprio vino. All’inizio degli anni 90, Franco e il fratello Claudio diventano titolari dell’azienda agricola di famiglia, adottando l’attuale nome di Cantine Sant’Agata. Il nome fa riferimento a un pilone votivo, posto da una famiglia facoltosa in onore a Sant’Agata proprio davanti all’azienda. Oggi il successo dei vini Sant’Agata nel mondo è legato soprattutto al Ruchè, piantato per la prima volta dal padre di Franco anni prima che chiunque nel mondo lo richiedesse.
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