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#Intervistando Luca Belingardi: scopriamo Villa Poggio Salvi e lo splendido Brunello Riserva 2007

Come è nata l’azienda?

L’azienda nasce nel 1979, quando mio nonno Pierluigi Tagliabue, conquistato dalla bellezza del paesaggio toscano, decide l’acquisto dell’azienda e dà inizio alla ristrutturazione della tenuta.Tutta la mia famiglia è di Monza, e l’idea era di avere una bella casa nella campagna toscana. Il tempo e la passione hanno così portato ad una nuova azienda vitivinicola.Entrare nel mondo del vino è inebriarsi di un microcosmo troppo affascinante, tale che nel 1998 l’azienda si è arricchita di una nuova tenuta a Monteriggioni, “Casavecchia”, nella terra del Chianti.

Che varietà coltivi e che denominazioni ti rappresentano?

Oggi Villa Poggio Salvi conta 20 ettari di vigneti a Montalcino piantati con cloni di sangiovese grosso dalle cui uve nascono il Rosso di Montalcino DOC e il Brunello di Montalcino DOCG e Brunello di Montalcino DOCG Riserva.

Oltre al Sangiovese abbiamo mezzo ettaro di Moscato Bianco per il Moscadello di Montalcino DOC, produzione molto piccola ma che rappresenta un vino storico della nostra zona.A Monteriggioni invece vengono prodotti il Chianti Colli Senesi DOCG, il Tosco ed il Lavischio, i nostri IGT a base Sangiovese e Merlot.

Quale messaggio vuoi dare con il tuo vino?

Il massimo, per me, è che un Brunello di un certo stile (come il Brunello Riserva 2007) evolva, cresca e si affini nel tempo, come fa un bimbo piccolo, che nel corso della propria vita, viene coccolato ed amato fino a raggiungere la sua maturità.

Cosa ti lega di più al tuo territorio, e cosa ritrovi di questo nel vino che produci?

Il territorio è spesso lo specchio dei vini che vengono prodotti, basti pensare che quasi tutti i grandi vini italiani e mondiali nascono in aree splendide sia da un punto di vista pedoclimatico che paesaggistico. Questo consente di poter portare nel bicchiere quello che il territorio dona, come ad esempio l’eleganza del nostro vitigno principe, il sangiovese.Nei nostri vini ritroviamo l’altitudine ottimale tra i 300 ed i 500 metri dei nostri vigneti che permette di avere quindi vini con belle acidità che garantiscono lunghi invecchiamenti.Il terreno ricco di galestro e roccia, trasmette alle uve la mineralità necessaria per esaltare l’eleganza del sangiovese.

Quali sono i sapori tipici della tua terra che ti piace abbinare di più ai tuoi vini?

Sembrerò banale, ma per quanto riguarda gli abbinamenti per il Rosso, per il Brunello e per il Brunello Riserva sono un supertradizionalista! Partendo dai pecorini stagionati, passando ai sughi di carne sulla pasta fatta in casa, per finire a ciò che personalmente amo di più: la cacciagione cucinata in umido. Un abbinamento più particolare ma da provare lo consiglio invece sul Moscadello di Montalcino Vendemmia Tardiva con formaggi erborinati oppure foie gras.

Un tuo bel ricordo enologico.

Tanti, dal primo tirocinio del 2004 fatto in un’altra azienda toscana dove ho seguito le micro-vinificazioni di cloni sperimentali di sangiovese per l’Università di Milano di Enologia, dove ho studiato, fino ad arrivare alle prove di premacerazione a freddo molto prolungate fatte sulla raccolta di quest’anno, che ci hanno dato degli ottimi risultati. Credo comunque che ogni anno ed ogni vendemmia debbano portare qualche bella idea e di conseguenza qualche bel ricordo.

Il vino: passione solitaria o condivisa?

Assolutamente condivisa, sia dal punto di vista tecnico-produttivo, dove è molto importante confrontarsi anche con altre persone che lavorano in zone vitivinicole diverse dalla propria, ed ancor di più quando si stappa una bella bottiglia con la propria dolce metà o con i propri amici.

Passioni a parte il vino: cosa ami fare nel tempo libero?

Viaggiare non per lavoro, anche se, con l’arrivo del nostro piccolo Filippo nel 2013, questa passione dovrà subire, inevitabilmente, un periodo di stand-by di qualche anno. E poi lo sport, ormai, soprattutto da spettatore, ma che riesce sempre a regalarmi grandi emozioni.

Un sogno, un rimpianto e un progetto.

Rimpianti non bisogna averne, basta ricordarsi sempre che gli errori sono fondamentali per migliorarsi umanamente e professionalmente, il progetto invece va di pari passo col sogno ed è quello di portare sempre più in alto Villa Poggio Salvi.

Un messaggio agli amici di Svinando.

Divertitevi assaggiando, degustando con i vostri amici e soprattutto provando sempre vini nuovi… personalmente al ristorante non prendo mai vini che conosco, perché è bello cercare e spesso trovare nuove perle enologiche!

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