Come è nata Bric Cenciurio?
L’idea di avviare una cantina è nata grazie alla passione e l’interesse per il vino, mio e di mio cognato Franco Pittatore. All’inizio degli anni 90 abbiamo ripreso i terreni della mia famiglia a Magliano Alfieri e Castellinaldo ed i vigneti di Franco a Barolo ed abbiamo deciso di creare un’unica azienda. I miei nipoti, Alessandro ed Alberto, avevano appena deciso di iscriversi alla scuola enologica. Diventava pertanto realizzabile il sogno di creare una piccola cantina a carattere famigliare.
Che varietà coltivi e che denominazioni ti rappresentano?
Coltiviamo Nebbiolo, Arneis, Barbera ed in quantità minori Riesling Italico, Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Brachetto a grappolo lungo del Roero. Vinifichiamo le nostre uve con le denominazioni Barolo docg, Langhe doc Nebbiolo, Roero Arneis docg, Barbera d’Alba doc (anche Superiore), Langhe doc Bianco, Langhe doc Rosso.
Spiegaci il tuo lavoro in vigna e in cantina.
Dopo essermi occupato, per un certo periodo, dell’impianto di nuovi vigneti e del recupero dei vecchi vigneti di famiglia, con l’inserimento in azienda dei miei nipoti ora sono loro che si occupano personalmente di tutte le lavorazioni sia in vigna che in cantina, aiutati dalla preziosa consulenza dell’enologo Gianfranco Cordero.
Quale messaggio vuoi dare con il tuo vino?
Valorizzare i prodotti di un territorio che ha caratteristiche uniche al mondo. Far parlare il vino. Valorizzare i vitigni. Creare vini vivi, che possano evolversi positivamente anche per periodi molto lunghi. Quanto pensi che il territorio influisca sul vino? Influisce tantissimo, sia il terroir che la cultura di chi vive ed opera nel nostro territorio.
Cosa ti lega di più al tuo territorio, e cosa ritrovi di questo nel vino che produci?
L’amore per un territorio unico che mi auguro a giugno 2014 venga finalmente riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. La conformazione del terreno, la morfologia, le geometrie create con le colture e le bellezze architettoniche dei nostri castelli, chiese, torri e palazzi medioevali fanno si che la Langa ed il Roero siano la culla ideale per la creazione e la divulgazione di grandi vini. Nel vino che produciamo ritroviamo la sapidità del terreno che si è conformato con l’arretramento del mare. Un bouquet floreale unico ed inconfondibile che prende queste caratteristiche dai sali minerali presenti nel terreno.
Quali sono i sapori tipici della tua terra che ti piace abbinare di più ai tuoi vini?
Dico sempre che il nostro territorio è stato “baciato da Dio e da tutti i Santi”. I tartufi, le nocciole, la carne della razza bovina piemontese, le pesche del Roero, le Tume di Langa sono materie prime di altissimo livello che permettono di creare piatti unici al mondo.
Un tuo bel ricordo “enologico”.
L’apertura di una nostra bottiglia di Arneis conservata 10 anni e che presentava ancora un’ottima freschezza e sapidità. Il vino: passione solitaria o condivisa? La passione per il vino può solo essere condivisa, con famiglia e amici.
Passioni a parte il vino: cosa ami fare nel tempo libero?
Allevo api, mi dedico al territorio facendo parte di diverse associazioni e del consiglio comunale del comune dove abito.
Un sogno, un rimpianto e un progetto.
Un sogno ed un progetto sono quello di costruire una cantina nuova, ben dimensionata per la nostra azienda e per i vini che produciamo. Ai rimpianti non bisogna mai pensare, avere rimpianti significa aver gettato la spugna.
Un messaggio agli amici di Svinando.
Ci sono tante piccole aziende che hanno un solo modo per farsi conoscere e di farsi apprezzare: far si che un appassionato di vino apra una bottiglia e si fermi, zitto zitto, ad ascoltare il messaggio che esce da quel magico contenitore, e li sentirà sapori, musiche, fatiche, cultura e i messaggi di speranza del territorio ove è stato prodotto.
Le Selezioni di Svinando Wine Club
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