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Vini leggeri: la bassa gradazione alcolica fa tendenza

Quando la minore alcolicità del vino intriga il palato

Vini leggeri: la bassa gradazione alcolica fa tendenza

Si distinguono per il basso contenuto di alcol e per la struttura leggera e fresca: sono i vini leggeri, perfetti per gli appassionati che cercano un'opzione più beverina rispetto ai vini più strutturati e potenti. Ideali non solo per l'aperitivo, ma anche per accompagnare piatti leggeri o per essere bevuti da soli in una serata speciale.


Il rapporto tra alcol e vino

il rapporto tra alcol e vino

Quanti gradi ha? È questa la classica domanda che spesso si fa al sommelier quando versa del vino nel calice. È necessario partire dalle basi: innanzitutto l’alcol viene prodotto durante la fase di vinificazione chiamata fermentazione alcolica. Il prodotto principale della fermentazione del mosto è l’alcol etilico e per sapere la quantità che sarà poi presente nel vino è sufficiente determinare con esattezza la gradazione zuccherina del mosto stesso.

Per essere più precisi, quella che generalmente si chiama gradazione alcolica e che è indicata in etichetta, non è altro che il titolo alcolometrico volumico effettivo, cioè il numero di parti in volume di alcol etilico, alla temperatura di 20°C, contenuta in 100 parti in volume del prodotto considerato alla stessa temperatura.

L’alcol, inoltre, contribuisce alla caratterizzazione del vino in vari modi. Infatti, durante la fase di affinamento arricchisce il bouquet del prodotto, mentre al palato dona una sensazione immediata di calore che ne esalta la morbidezza della struttura.

 

Quali sono i vini leggeri?

Si dice che un vino è leggero riferendosi alla struttura, al peso, al colore e alla percentuale di alcol. In generale, qualsiasi vino sotto il 12% di alcol viene considerato a bassa gradazione alcolica. Per esempio, il Moscato naturale di Pantelleria DOC è un vino bianco considerato poco alcolico, dal momento che conta solo l’11,5% vol. Perfetto per chi cerca la dolcezza, viene prodotto in Sicilia a partire da uve Moscato di Alessandria. Dal colore giallo paglierino chiaro, rivela al naso note di pesca gialla, melone e agrumi. In bocca, invece, è morbido e delicato.

I vini poco alcolici sono particolarmente apprezzati perché più bevibili, in particolar modo proprio quando a fine giornata è ora dell’aperitivo, magari a base di salumi e formaggi emiliani. Prodotto con metodo Charmat, il Lambrusco Spumante Dry Gran Cru “Marcello”, nonostante il 10.5%vol., è particolarmente intenso e di qualità superiore, premiato non solo dalla critica enologica italiana ma anche da quella straniera. Il colore rosso rubino intenso è arricchito da riflessi violacei, il timbro è fragrante e fruttato, in bocca è avvolgente.

 

Perché bere i vini poco alcolici

 

Nelle nuove tendenze enologiche spiccano i vini a bassa gradazione alcolica che rappresentano un'alternativa ai vini più strutturati. Nonostante la minore percentuale di alcol, il gusto del vino non viene perso e sono già in molti ad apprezzarne la qualità. Si tende a preferire questi “vini alternativi” perché negli ultimi anni c’è stato un ripensamento nel consumo del prodotto, una maggiore attenzione alla salute e alla dieta seguita. Infatti, in molti consumatori è aumentata la consapevolezza di quanto sia importante condurre uno stile di vita più sano.


 

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